(Time To Kill Records) L’etichetta italiana Time To Kill pensa a un tributo agli svizzeri Celtic Frost, divinità imponente nell’Olimpo del metal. Un tributo con sole band italiane che hanno manifestato la propria comprensibile e condivisibile ammirazione ai Celtic Frost. I Barbarian, toscani, restano fedeli all’impianto della versione originale di “A Kiss or a Whisper”, dell’album “Vanity/Nemesis” del 1990. Stessa attitudine di stile con meno foga ma rispettosi della canzone. I siculi Bunker 66 partono all’arrembaggio con “Juices Like Wine”, di “Cold Lake” del 1988, mostrandosi spartani nei suoni e nell’attitudine per restare quanto più fedeli all’originale ma nella sostanza accelerano il rito per un risultato comunque interessante. “I Won’t Dance (The Elders’ Orient)” viene ripresa dai CO2, ovvero Camera Obscura Two dell’ex-Schizo Alberto Penzin. Al brano tratto dal capolavoro “Ino The Pandemonium” del 1987, viene dato un taglio anfetaminico, esasperando ritmi, cantando in growl, creando un riffing divorante e dirompente. Una versione con assoli funambolici e dissonanti, “I Won’t Dance (The Elders’ Orient)” ritorna estrema e travolgente. “Procreation of the Wicked” assume gli stessi connotati dell’originale grazie a un’esecuzione dei romani Doomraiser che creano un doom pesante e quasi monolitico per questa canzone tratta dal primo lavoro dei Celtic Frost, l’EP “Morbid Tales” del 1984. I Kryptonomicon, friulani già di loro meravigliosamente infognati con i Celtic Frost e Hellhammer, rendono omaggio con il classico “Morbid Tales” con una versione leggermente più vispa e suoni graffianti. “Necromantical Screams”, da “To Mega Therion” del 1985 è la proposta dei Necrodeath che ne approfittano per dare una loro rilettura a certi punti del brano ma con quello stile… Insomma, sono i Necrodeath, si capisce da subito! Il tribute è reperibile sia in CD che in digitale.
(Alberto Vitale) Voto: s.v.