(Mag Music Productions) Il tributo ai Pink Floyd “One of My Turns” è stato ideato e curato dall’amico Marco “C’est Disco” Gargiulo (della Metaversus Press and promo) e prodotto da Mag-Music. Il progetto è in download gratuito (QUI) e consta di 15 pezzi di altrettante band e artisti. Le canzoni incluse partono dall’era Barrett, toccano tutti gli album dei Pink Floyd, fino a “Animals”. Quindi nessuna canzone dopo il 1977 è presente nel tributo. L’ascolto inizia con la seconda parte di “Echoes”egregiamente arrangiata dai Ropsten. Seguono “Pigs (Three Different One)”, riproposta con un timbro scheletrico Sara Ardizzoni (Pazi Mine) e Giorgio Canali (Giorgio Canali & Rosso Fuoco), l’irriconoscibile “Embryo” dei A Violet Pine, la robusta e alternative rock “Have a Cigar” di Mondo Naif e “Childhood’s End” ammantata dai flanger dei Desrt Wizards, ma non dissimile dall’originale e solo un tantino più lenta e onirica. I bolognesi (le band sono tutte italiane, lo si intuisce già dalle prime citate) Dune sovraccaricano “Astronomy Domine”, la rendono più tonica e comunque stellare, in parte come fecero i Voivod molti anni fa. Uno dei momenti migliori di “One of My Turns”. I Ka Mate Ka Ora si cimentano con uno dei pezzi più schietti e realisti di Roger Waters, “If”, e gli OfeliaDorme si avventurano nel modo fiabesco e incantato di Bike, ricavandone una versione davvero su di giri e accattivante. Furious George ripropone, nelle sue complete fattezze, l’elegiaca “Grantchester Meadows”, i fiorentini Unmabed “Crying Song” e i Senzafissa Dimoira “Rember a Day”, altra versione interessante in stile indie-pop-rock. Dani Male & the Dead riprende la golardica, ma tanto amara, “Jugband Blues”, autore adatto visto il suo stile eccentrico. Il poliedrico Fabio Zuffanti “Julia Dream”, The Child of Creek rivisita totalmente e piacevolmente “Breathe” in una versione che potrebbe sembrare una outtake, e i NUT con “Set the Controls for the Heart of the Sun” chiudono con andatura ipnotica e selvaggia jam session. “One of My Turns” propone delle idee o un insieme di sensibilità e di spirito, con i quali musicisti della scena indie e alternativa italiana hanno affrontato con disinvoltura questo progetto. Un altro modo di vedere i Pink Floyd. Un altro mattone nel muro del ricordo!
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(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10