(Inferna Profundus Records) La one man band inglese giunge al terzo lavoro con una chiara idea in testa: la totale distruzione. Nonostante sia tutti in mano ad un solo oscuro individuo (un certo Phil, qui riportato come ‘A|V’, nonché vocalist dei metalcorer Taken by the Tide), la band ha anche una dimensione live, grazie a vari session, ed in sede di registrazione c’è la collaborazione di EG alla batteria; questa ‘non stretta appartenenza alla dimensione one-man-band’ trova similitudine con acts quali Taake o Shining, tanto che il disco non sembra la deviazione psichica di un solo individuo, ma il prodotto di un intero gruppo impegnato nel dare evidenza al lato più devastato e doloroso dell’umanità. I cinque brani sono oscuri, atmosferici e riflessivi ma allo stesso tempo anche mostruosamente bestiali, feroci: radici di black metal classico, con iniezioni polverose e nebbiose di un black più cinico, a tratti più industriale, malignamente soffocante. “Infinite Ancient Hexes” è brutale, opaca, inquietante, tirata e maledettamente inospitale, così come “Ultra-Terrestrial”, anche se si iniziano a percepire divagazioni in atmosfere tetre e demoniache. Con “Convulsing At Baalbek” si apre alla dualità della band: a tratti devastante, poi anche oscura con tempi rallentati, accordi di lunga durata, il tutto con un groove micidiale e vocals provenienti dalla penombra. Travolgente “Prayer of Electrocution”, brano capace di esaltare con mid tempo coinvolgenti e blast beat sferzati da una melodia gloriosa. Il vero mid tempo apocalittico appare con l’ottima “Seven Apparitions of Suffering”, mentre la conclusiva “The Funeral Of Cosmic Mastery” offre un riassunto delle varie divagazioni dell’album in un contesto assolutamente collocabile tra avant-garde e teatrale. Un black spietato: a tratti nell’intensità sonora, a tratti nell’intensità delle tonalità di nero. Una interpretazione estrema che si discosta dalla scuola scandinava ma anche da quella britannica, dando origine ad un album intenso, fantasioso ma pur sempre lacerante!

(Luca Zakk) Voto: 8/10