(Pulverised Records) Primo full length, a distanza di quattro anni dal mini EP “Pain”, per Abolition A. D., band proveniente da Singapore, che propone un singolare mix tra riffs cupi e lenti tipici dello sludge/doom, con altri molto aggressivi e vicini al crust/d-beat. Devo dire che mi aspettavo un minestrone male assortito, viste le sonorità differenti e talvolta in antitesi tra esse, e invece sono rimasto piacevolmente sorpreso. I brani contenuti in questo lavoro, pur lungi dal fare gridare al miracolo, sono scorrevoli e godibili, riuscendo a coniugare in maniera convincente le due anime che caratterizzano la band. L’opener “Enchanted Land” comincia con un riff sulfureo, lento ed oscuro, interrotto da un’accelerazione repentina, mentre il cantato è in growling abbastanza aggressivo, seppur un po’ troppo monocorde. Sugli scudi il pezzo “Primal Fear”, caratterizzato da accelerazioni brutali e una sezione ritmica corposa, dominata da un basso distorto particolarmente incisivo, così come nella strumentale “Interlude”. La title track è pura furia crust, un minuto e mezzo di aggressività. Decisamente più lenta e doomy, la successiva “V. I. P.” è caratterizzata da un riffing ossessivo e ipnotico, prima della conclusiva “Medieval Minds”, song più elaborata e meno immediata, ricca di cambi di tempo; una sorta di riassunto delle sonorità raccolte i tutto il lavoro. Un album che travalica i confini tra i generi, amalgamando omogeneamente le diverse sonorità in maniera convincente.
(Matteo Piotto) Voto: 6,5/10