(Ukem Records) Peter Watkinson è un inglese che vive in Olanda e ha messo il suo nome dietro a quello di Abomnium, realizzando l’album “Rites Likes Chains” ed ora “Coffinships” e questa seconda release affonda il sound nelle viscere del male, riemergendo poi con sembianze death e black metal. Mai in egual misura. Infatti mentre “Black Canyons of the Living Dead” è un death metal con un incipit in stile Bolt Thrower e una prosecuzione tra Grave e Autopsy, la titletrack, “Hymn to the Tombs” e “Epoch” sono del blackened death metal nudo e crudo. “Horde” presenta un taglio in stile thrash/black metal, mentre “Cast Down” e “Taint” hanno una deriva significativamente black metal, ma Disomogeneo nello stile proposto e comunque non pasticciato e con un riffing nero e feroce. “Coffinships” è un lavoro dall’atmosfera underground e nonostante la crudezza dei suoni questi si percepiscono con chiarezza. Watkinson ha uno stile che spazia tra i tre generi sunnominati. Non utilizzerei il termine progressive, ma di certo alcuni momenti dell’album sono variegati oltre al vantaggio di votarsi spesso a melodie, malvagie, e tali da caratterizzare maggiormente i pezzi. Questi hanno tutti un minutaggio considerevole, salvo pochi casi, si va da oltre i 5′ fino a oltre i 6′ e con “Hymn to the Tombs” che arriva quasi agli 8 e mezzo. Alcuni di questi sembrano un tantino stiracchiati, soprattutto perché l’Olandese di adozione tende a sparare degli assoli nella parte centrale, attraverso un inserimento a tratti non del tutto immediato. Tuttavia è una considerazione marginale. “Coffinships” è una release che in fin dei conti possiede un songwriting teso a diversificarsi nei singoli pezzi e presenta anche tratti melodici di natura epica, stile Unleashed.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10