(War Anthem Records) Cinque pezzi, trentatré minuti totali per tratteggiare il proprio black-doom metal dai momenti anche depressi, nonché definito da suoni ben curati, ricercati in certi momenti. Il duo di Poznan si ripresenta dopo un EP e due album, definendo in maniera chiara e decisiva il proprio essere, la propria creatività. La band sa giocare bene con le situazioni atmospheric, come nella suggestiva opener “Inner Whispers” che pur essendo la composizione più estesa di tutto l’album, oltre undici minuti, nei suoi primi e oltre tre minuti funge anche da intro. Gli Above Aurora modellano melodie stiracchiandole anche verso arrangiamenti post black metal, ottenendo così un rafforzativo a quella situazione d’atmosfera, la qual tende ad essere personale, intima anziché volgersi verso un’epica standard. Le fasi veloci e cavalcanti sono il tipico black metal, con le chitarre distorte in maniera granitica, stridente e la cosa permette anche di avere una linea di basso per espandere il suono, nonostante proprio quelle linee siano semplici ma rafforzano il riffing. Tuttavia queste caratteristiche pongono l’ascoltatore di fronte a delle composizioni che tendono a essere simili, anche perché le melodie non hanno una grande espansione nei brani e i momenti salienti sono proprio i passaggi tra questo black metal dai contorni post e il doom metal.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10