(Pelagic Records) La proposta degli svizzeri Abraham è davvero interessante, ossia una personale reinterpretazione del post-metal in chiave sludge e ‘cinematografica’, con un particolare piglio per la teatralità e l’epicità. Ne esce un album oscuro e potente, molto tribale nell’uso delle percussioni, molto primitivo ed essenziale, come spesso è il post-metal. Certo, i più storceranno il naso, specie a sentire la distorsione usata dal cantante per la sua interpretazione, ma si sa anche che con questo genere si entra in un ambiente con davvero poche regole, ma un solo imperativo: destrutturare il metal per portarlo a nuove dimensioni. La musica degli Abraham riesce in questo intento, senza perdere la pesantezza e la durezza del genere cui si ispira.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10