(Inverse Records) La band nasce nel 2008 in Finlandia sotto l’impulso di Nightderanger e Azul Corax, i quali restano di fatto un duo pur appoggiandosi a musicisti esterni anche nel 2011 per la registrazione di un demo. La Two-man band arriva poi a coinvolgere altri musicisti per l’album d’esordio “Obsidian” nel 2013. L’anno seguente gli Abstrakt tengono il loro primo concerto. A quel punto nella band vi prende già parte Apostate, chitarrista quanto Azul Corax, mentre Nightderanger è alla voce. I concerti si moltiplicano, gli Abstrakt registrano un demo con tre pezzi poi finiti in questo nuovo album al quale partecipa anche il bassista Insomniac. Sono ora in quattro e senza un batterista i finlandesi. “Uncreation” è la messa in pratica di uno stile concepito con un grande taglio sinfonico che manipola aspetti di natura death-blackened metal. Voci in scream con raddoppi vocali in growl, riff epici e tremoli sinistri creano scenari black metal, rafforzati da blast beat precisi e meccanici, mentre le partiture ampiamente melodiche vengono sorrette da riff ed andature principalmente death metal. Il tutto è un continuo ribollire e dal quale erompono alcune melodie dai toni cantilenanti e a tratti dal taglio folklorico, come in “Etherstorms”. Qualche scenario imperioso ricorda i ultimi Dimmu Borgir, eppure sono meno laccati i finlandesi rispetto ai norvegesi. Le partiture sinfoniche vivono momenti di grandiosità e altri di appoggio, di accompagnamento. Grande merito alle chitarre soliste, le quali esistono! Finalmente del metal con gli assoli usati in maniera continua e non come atti estemporanei e, alla peggio, timidi. Con la maestosità tipica di un album di symphonic metal contemporaneo, anche “Uncreation” richiede qualche ascolto. Mentre il precedente “Obsidian” ha proprio nell’immediatezza la sua caratteristica più intensa (ben esposta QUI), “Uncreation” vuole essere la manifestazione di un grosso passo avanti per gli Abstrakt.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10