(Svart Records) Moniker poco noto. Ma cosa c’è dietro? Intanto in questo secondo full length della band militano personaggi appartenenti ad altri nomi, questa volta molto più noti: Dark Buddha Rising e Oranssi Pazuzu, con la collaborazione di Kvohst (il quale nel curriculum annovera Beastmilk, Code e pure Dødheimsgard!). Poi c’è una fusione di generi, tanto che questo “Armonia della natura e la fiamma verde” (dal finlandese…) integra un black metal primordiale, con l’ipnotismo Burzumiano ed una sfacciata attitudine punk che mette in gioco riff feroci e privi di cervello. Un album che, a parte il titolo spirituale, offre quasi mezzora di ferocia, metallo pesante, scenari graffianti e sintesi di violenza assoluta. Trame ipnotiche, ambienti spaziali, crudeltà black su “Kosmoksesta tuli hautani”. Pesanti e piene di groove, con un occhio ad una coinvolgente melodia “Kosmoksesta tuli hautani” e “Vihreä liekki”, quest’ultima con una palese divagazione death/punk. Deviata “Ajatus kirkastuu”, dove tra atmosfere extraterrestri emerge un godibilissimo sassofono, mentre tutta la rabbia e la furia della band convergono sulla conclusiva “Pysähdyn kuuntelemaan hiljaisuutta”. Se pensavate che il black avesse ormai detto tutto ed espresso tutte le forme artistiche ad esso legate, forse vi mancavano i finlandesi Abyssion.
(Luca Zakk) Voto: 8/10