(Pitch Black Records) Se penso contemporaneamente alla Polonia e all’heavy metal, il passaggio successivo sono inevitabilmente i Crystal Viper: e temo che gli Access denied non faranno cambiare questa inferenza, perché il loro secondo album, “Touch of Evil”, si presenta purtroppo come un prodotto di maniera, come ce ne sono tanti (direi anzi troppi) in giro! “Messenger of Death” suona come quel tipico melodic metal né carne né pesce, e il brano peraltro si chiude improvvisamente dopo soli 3 minuti. “One Night” assume improvvisamente i chiari caratteri dell’us metal: si tratta probabilmente di un retaggio della prima fase della carriera della band, che in principio aveva un sound molto più morbido. “Don’t tell me” mostra finalmente un po’ di grinta, soprattutto nelle parti strumentali, ma i brani sembrano finire tutti troppo presto, mentre sono ancora nel pieno del proprio sviluppo. Belle tastiere animano “Violence of Mind”, ma il disco è ormai alla fine, e neanche la titletrack, densa di atmosfere avvolgenti e costruita in crescendo, può molto. Si poteva sicuramente fare di meglio!
(Renato de Filippis) Voto: 5,5/10