(Metal Blade Records) L’album si apre con un staffilata estrema, “Misled Obedience”, alla Slayer e poi il resto tira diritto sui binari del thrash metal. Le chitarre la fanno da padrone, infatti Frank Thoms, anche voce, e René Schütz – quest’ultimo rientra nella band dopo una lunga essenza, vi entrò nel 1987 – esprimono riff in continua mutazione, con assoli degni di nota e armonizzazioni e melodie che riescono a dare piccole pause a questo martellare ben ordinato. Gli Accuser (hanno tradizionalmente scritto nel tempo il loro nome Accu§er) suonano il genere con abilità e un tocco di personalità che salta fuori canzone dopo canzone. Tre quarti d’ora nei quali i tedeschi in attività dalla seconda metà degli anni ’80 esprimono una grinta inclazante. “Accuser” presenta la canzone “Be None The Wiser” che ha i toni di un brano riflessivo ma nella maniera thrash metal: ovvero una canzone non definibile come ballad ma non suonata a velocità vertiginose, oltre a un Frank Thoms a cantare nella sua maniera migliore. La già citata “Misled Obedience”, “Psychocision”, altro brano dove la velocità si riduce, “The Eliminator” con i suoi sprazzi hardcore, sono momenti interessanti dell’album. Ci sono brani meno immediati, ‘canonici’, come “Seven Lives” oppure “Rethink” ma diventano dopo alcuni ascolti confortevoli soluzioni thrash metal per l’appassionato del genere. Un album non epocale ma dannatamente e sinceramente thrash metal sia per attitudine che nella sua micidiale esecuzione.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10