(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Ad un decennio dal debutto, ecco il terzo contorto capitolo dei canadesi Acédia, un trio con una ideologia musicale perversa, deviata, pericolosa… tutti termini da usare in sostituzione del meno descrittivo ‘progressive black metal’ con il quale vengono solitamente etichettati; non può definirsi solamente black progressivo quella nebulosa di tremolo che corrono istericamente verso ogni angolo della scala cromatica, mentre riff impulsivi cavalcano senza sosta a supporto di un timbro vocale macilento, corrotto, totalmente devastato, molto più vicino a del death o del grind che al black! I cambi di tempo, le progressioni, il sentiero melodico dei brani è pura pazzia… ed è proprio in questo mare di pazzia che emerge una genialità sopraffina. “La Fosse” strizza l’occhio a un sentore epico… prima di quel vortice melodico che risucchia e devasta la psiche. Favolosa “Mont Obscur”: tecnica, incalzante, devastante… e quella chitarra tanto carnale, tanto vera, tanto sincera da far trapelare il dolore incessante sofferto dalle corde e dalla struttura dello stesso strumento. La title track è l’unico capitolo breve (tre minuti circa) in mezzo ad un assalto che si colloca sempre sopra i sei, sette o otto giri di lancetta… ma in quella breve durata riesce a materializzare uno scenario brullo, freddo, volutamente inospitale… sembra quasi che sia un ‘brano-sintesi’ per far capire a tutti quale sia il mondo deviato nel quale ci si tuffa ascoltando profondamente un album come questo. “L’Art de Pourrir” e “L’inconnu” vomitano una densità armonica che manda in tilt il cervello scaraventandola poi su ritmiche rocambolesche, mentre la conclusiva “Brûlure du Temps” riesce ad essere teatrale, con il suo essere estremo leggermente più digeribile della tormenta sonora emanata dagli altri pezzi. Musica complessa. Stracolma di intelligenti dissonanze. Dannatamente talentuosa e brillante quanto poco amichevole e disagevole. Solo per chi vuole di più, per chi vuole andare oltre, per chi è ormai assuefatto dal qualsiasi altra normalissima esperienza di musica estrema.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10