(Satanath Records) Insomma, se uniamo tutti i punti e se due indizi fanno una prova, mi sa che qui ci è saltato fuori un concept album. Ogni traccia scritta da questi blacksters italiani ha per nome una più o meno importante figura storica. Da Vlad Tepes a Diocleziano, da Alessandro il Grande ad Attila. Insomma, le antiche furie del titolo, ecco. E come vengono mostrati questi carismatici individui? Beh, il Black oltranzista non lascia molto spazio all’immaginazione, quindi ecco che ogni traccia ci mostra probabilmente il lato più epico e aggressivo dei personaggi, immaginati come furie appunto, che cavalcano contro il nemico a rotta di collo. Gli Acheronte sono riusciti a rendere l’idea? Si, tutto sommato si può dire di si. In particolare, l’hanno fatto con un Black piuttosto epico nelle tinte, ma mai lontano dal classico stampo che ha reso famoso il genere. Ecco quindi tracce oscure e maligne, epiche e veloci, con giochi di chitarra minimi e struttura minimale, basati tutti su una sorta di ”effetto ferocia”. Insomma, si gioca sul sicuro qui, andando a pescare dalle radici di un genere che non morirà mai, a dispetto del carattere anticommerciale che l’ha sempre contraddistinto.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7/10