(Grimm Distribution/The Rec Triad) Gli italiani Acheronte sfornano con “Son Of No God” un disco oscuro sin dal nome e davvero molto tirato. Il lavoro è letteralmente una furia sonora, una bestia imbizzarrita a briglie sciolte che macina riff veloci su strutture ritmiche da perderci il respiro. Watain soprattutto, ma dalle sonorità decisamente più thrasheggianti, un cantato che più black non si può. Mi sono venuti in mente pure i francesi Antaeus in fase di ascolto, se non altro per la furia cieca che guida i nostri su tracce mediamente piuttosto articolate e lunghe per la cattiveria proposta. I riff si rincorrono che è un piacere e la cosa che più colpisce è che le linee melodiche si imprimono subito sull’ascoltatore e ci restano con la facilità che solo i classici hanno. Un disco che è insieme sorpresa e conferma di una bellissima realtà sonora estrema tricolore. Una copertina stupenda fa da cornice ad un lavoro maturo e completo che non sfigurerebbe di fianco a nomi del calibro di quelli nominati prima.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9/10