(Blues Funeral Recordings) Otto anni son passati dal precedente “Middle of Nowhere, Center of Everywhere”, ma non è cambiata la formula: doom acido come solo gli statunitensi sanno sintetizzare. Nove tracce soffuse, in cui si capisce cosa si intende per ‘pesante’ quando si parla di questo particolarissimo genere musicale. La particolarità del gruppo risiede sicuramente nell’ipnotico cantato femminile, capace di ammaliare e stregare, come solo una visione in pieno deserto potrebbe fare. Suoni pesanti, si diceva… ma anche tremendamente settantiani, fin nel midollo, distorti a dovere per assemblare sette tracce dal minutaggio neanche tanto lungo (escludiamo pure la breve strumentale, vah…), in cui i nostri sembrano decisamente pronti a riprendersi uno scettro già troppo volte passato di mano… Occhio, il Re Acido è tornato!

(Enrico MEDOACUS) Voto: 9/10