(Memorial Records) Le canzoni dell’album si basano su soluzioni metacore e post hardcore, con una robusta colonna portante di melodic metal alquanto curato, oltre a un alternative mai eccessivo e collocato nei ritornelli e parti semplici e fruibili. Tutto ciò è possibile perché gli Acts Of Tragedy sono essenzialmente bravi nelle andature toste, dove le chitarre costruiscono muri sonori con strutture variegate, mentre la sezione ritmica gioca in controtempo o marca addirittura andature sincopate. Nei ritornelli e nei ponti, la band invece è rivolta a una sorta di crossover. Il giocare con soluzioni non prettamente metal a appunto crossover, offre spazio a composizioni come “Smoke Sculputure and Fog Canvas”, canzone che alterna atmosfere ipnotiche e fumose a scatti di potente ira e la ballad “Nothing”, canzone con voce e acustica, oltre alla fruibile ma non per questo costruita con una certa varietà “Oaks”. Si distingue anche “The Man of Crowd”, canzone divisa in due parti che fa un po’ da riassunto delle tante idee e soluzioni adottate dai cagliaritani. Linee melodiche piacevoli che sbocciano in mezzo a una fiumana di strutture frizzanti ma affatto semplici, “Left with Nothing” è l’identità di una band che per quanto giovane, dimostra una personalità artistica in evoluzione e chiara negli intenti. Il sound degli Acts è moderno e ben costruito, logico, pieno di momenti brillanti. Spicca soprattutto l’abilità della band nel suonare sfruttando con abilità ogni minuto, degli oltre quarantuno totali, di questo debut album.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10