(Goatfucker Records / Osmose Productions) Un altro disco del sig. Kaiser Wodhanaz (che -assurdamente- nella vita reale si chiama Jean-Baptiste… Giovanni Battista!), il quale giunge al settimo sigillo con i suoi irriverenti Ad Hominem, ormai in giro dal secolo scorso, con una carriera non lontana dal terzo decennio di prolifica attività. Certo, il progetto è sempre stato estremo, con brani violenti e titoli concepiti per far incazzare la censura, ma sono passati ben sette anni dall’ottimo precedente “Napalm for All” (recensione qui), pertanto il ritorno a tematiche estreme (vedasi titolo), amplificate da brani pseudo ‘ironici’ quali “Saturday Night Gulag”, “Stairway To Oven” e “The Nuclear Solution”, sono una manna dal ‘cielo’ (scusa Jean!) per gli amanti di certe impostazioni stilistiche. Ebbene: “Totalitarian Black Metal” è black metal senza fronzoli, violento quanto basta, catchy quanto necessario e costellato da mid tempo scuoti vertebre a go-go, quasi ridefinendo il perfetto equilibrio tra velocità non-ballabile e pulsazioni che farebbero muovere anche un morto mutilato! Poi, come si potrebbe mai resistere a licenze poetiche come le già citate “Saturday Night Gulag” o “Stairway To Oven” (le quali ovviamente non c’entrano un cazzo con i brani originali ai quali fanno vari gestacci!)? Quando ti riposi, arrivano le mazzate; quando sei carico, allora ecco i mid tempo spacca vertebre. Melodia? Poca. Cori suggestivi? Qualcuno (“Saturday Night Gulag” ci azzecca!); Potenza? Tanta, anche troppa… sicuramente non gestibile dai deboli di cuore che desiderano restare in giro ancora per qualche anno. Nove futtuti brani, poco più di mezzora di goduria: violenza, ‘ignoranza’, riff selvaggi, voci spietate, urla disumane, mid tempo che torturano le carni. Volete distruzione? Non siete conformisti? Desiderate sevizie nel nome del black metal? Perfetto… come v’ho già detto, questo disco ha pure il titolo perfetto: “Totalitarian Black Metal”!
(Luca Zakk) Voto: 9/10