(Napalm Records) Con Melissa al suo apice supremo di performance e sensualità, gli svizzeri Ad Infinitum giungono al quinto (in verità il quarto) album in studio. Che poi sembra incredibile che una dea come lei sia tanto capace di linee vocali così angeliche come di quelle diaboliche e laceranti, quel growl selvaggio e massacrante. Un album con tanta modernità, tanta elettronica, tanta produzione stellare, molte tendenze pop comunque ben incastrate in un heavy potente, un po’ epico, sognante, coinvolgente e decisamente catchy, come conferma la opener “My Halo”. Energetica e seducente “Follow me Down”, intensa ed un po’ struggente “Outer Space”. “Aftermath” è deliziosamente sperimentale, mentre la delicata “Euphoria” e la bellissima “Surrender” sono così estremamente pop, specialmente per quanto riguarda il video di quest’ultima. Intensa e misteriosa “Anthem for the Broken”, con quel lungo assolo accattivante; “The One You’ll Hold On To” è metal moderno al 100%, mentre “Parasite” torna a dimensioni in sintonia con il pop-metal… anche se comprensivo di growl; in chiusura (se non consideriamo “My Halo” in versione orchestrale), ecco “Dead End”, con quell’indole cosmica, spaziale, anche se nuovamente indubbiamente pop. Melodia, aggressività, sensualità, provocazione… ritmiche possenti, vocals imprevedibili e capaci di cambiamenti repentini: la band è una garanzia illimitata, mentre Melissa è una totale certezza. Cosa volete di più?
(Luca Zakk) Voto: 8/10