(Napalm Records) Dopo un solo singolo, gli Ad Infinitum si sono immediatamente accasati presso la Napalm Records, che ha dato loro massima fiducia nella pubblicazione del debut. E direi che la fiducia è stata ben riposta: certo, uscire nel 2020 con una copertina basata sull’iconografia classica della peste è forse di cattivo gusto, ma la miscela sonora power/symphonic funziona bene… “Infected Monarchy”, la opener, è una bella vetrina, che con stile passa da elementi cinematografici a una potenza alla Epica; la voce di Melissa Bonny è il giusto compromesso fra grazia e pienezza. Qualche movenza folk e qualche growling ben piazzato (sempre di Melissa, eh!) per “Marching to Versailles”, che arricchisce il sound; suoni a tratti più morbidi per “See You In Hell”. In “Fire and Ice”, molto alla Xandria, Melissa gioca bene su toni emozionali; tocchi di gothic fiabesco e alla Nightwish nella pur potente “Revenge”, mentre la conclusiva “Tell Me Why” torna sul registro soundtrack, con qualche debole effetto elettronico e un ritornello piacevole (e compiacente). Un disco furbo quanto volete, ma certamente accattivante.
(René Urkus) Voto: 7,5/10