(Purity Through Fire) Continua il setaccio del suolo tedesco votato alla causa del black metal da parte dell’etichetta teutonica Purity Through Fire che mette il proprio sigillo su questo debut album degli Ad Mortem, tra l’altro sassoni proprio come l’etichetta. Per quanto questo suonare non presenta alcun elemento distintivo in fatto di novità, anzi siamo nel classicismo più smaccato: melodie epiche srotolate per tutta la durata dei brani, molte di esse di stampo quasi viking/pagan, drumming variegato che spesso vuole spingere il riffing, risultando tenace, mentre il tutto ha una forte ascendenza norvegese. Ad Mortem hanno qualcosina di Immortal degli esordi e soprattutto i Gorgotroth più puri, però i tedeschi sono molto più melodici e, forse, vichinghi! Un demo, un paio di split e ora i sassoni si presentano con un album ben registrato, melodicamente centrato. Nel brano “Auf kalten Gräber” compare alla voce Baptism, mastermind di Mavorim con cui Ad Mortem hanno inciso uno dei due succitati split.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10