(Time To Kill Records) Seneca scrisse qualcosa del tipo che nessun impero violento può durare ma solo chi è moderato resiste. Oggi gli Ade sono il prodotto di questa riflessione dell’intellettuale e politico romano, perché suonano con potente violenza, ma attraverso un’atenta moderazione d’arrangiamento e di stile che rende ogni cosa raffinata e a prescindere dalla sua irruenza. L’antica Roma con le sue conquiste militari, leggi, l’espansione commerciale e politica, è da sempre oggetto di studio e fascinazione. Gli Ade sono figli di quella patria, sono infatti romani, e nell’arco di cinque album hanno costruito una narrazione testuale e musicale sull’antica Roma. Lo hanno fatto con il death metal, suonato gradualmente in maniera architettata nel tempo, dunque tecnico e curato non senza rinunciare alla melodia. “Supplicium” è un livello esecutivo, d’arrangiamento e di stile notevole, con la band efficacemente solida e potente, tuttavia con la capacità nell’intarsiare il proprio death metal con brevi ma intense melodie che rievocano proprio scenari antichi. Gli Ade sono abili anche nel rielaborare temi melodici che riprendono la cultura musicale mediterranea. Un modo che rende il tutto un po’esotico ed ancestrale e dunque piuttosto memorabile ai fini della fruizione dell’album. “Supplicium” è una scossa perché i suoi pattern ritmici sono vivaci, elaborati e marciano di pari passo col riffing delle chitarre e in questo senso si assistono a diverse composizioni, come “Vinum”, dove vige un’andatura cadenzata. Maestosi, spesso marziali, a più riprese esagerataente violenti, gli Ade intrecciano continuamente chitarre e ritmo, sanno rievocare temi antichi e lasciano spazio al loro sommo legionario Diocletianus, voce, con il suo robusto e arso growl.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10