(UPRISING! Records) Complessi, contorti, ultra tecnici, progressivi, potenti, a tratti estremi. I danesi Advocacy giungono al debutto e lo fanno con un album imponente, ricercato, un disco che rispetto agli EP precedenti affila le lame, aggiusta il tiro, diventa molto più pesante ma anche più melodico. La title track in apertura è quasi un lungo intro, marziale, oscura, malinconica ma sognante, ricca di chitarra… verso l’esplosione metallica di “Prayer For the Reckless”, un brano tagliente, ricco di dettagli, con un groove monumentale, linee di basso granitiche ed arrangiamenti tutt’altro che prevedibili. Introspettiva e imprevedibile la potente “Leap Of Faith”, ricercate “Star Formation” e l’immensa “Cut Loose”. Intima e jazzy “Deranged”, ritmi travolgenti e molto melodia nell’aggressiva e conclusiva “Unnamed”. Metal, prog, libertinaggio sonoro che si spinge senza timore dentro il mondo del jazz, senza tuttavia deludere fans di sonorità sullo stile di Dream Theater o Haken. Ottimo debutto, grandi brani: a “The Path Of Decoherence” manca solo quell’esperienza per diventare non solo ultra tecnico -ovvero per un pubblico più selezionato- ma anche provocante e coinvolgente anche per un pubblico meno selezionato. Ammesso e non concesso che questo sia il desiderio degli ottimi cinque membri della band!
(Luca Zakk) Voto: 8/10