(Metal Blade Records) Sono passati ben nove anni dall’ottimo predecessore di “God Ends Here”, ma niente sembra aver scalfito la potenza e la rabbia degli Aeon. Forti di un nuovo batterista (il precedente ha lasciato in verità il gruppo solamente un anno dopo il disco precedente), i nostri si sono fatti attendere per tanto, troppo tempo. Per fortuna l’attesa è stata ripagata con 16 tracce belle dense di un metal che trasuda brutalità da ogni nota. La batteria era nel disco precedente la struttura centrale dell’album e questa caratteristica non cambia nel suo successore; dei riff assassini poi ruotano attorno alle pelli per intarsiare strutture complesse ma dirette, su cui troneggia una voce all’altezza della situazione. I suoni sono prodotti davvero molto bene, in modo tale che la traccia finale può essere assaporata in tutta la sua complessità, senza tuttavia dover per forza rinunciare ai particolari dei singoli strumenti. Il rischio sin troppo comune del brutal è il suo essere piatto come genere, con troppi esempi di album monotoni a confermare questa regola; invece nel caso degli Aeon, il cd gode di una freschezza compositiva che fa di questa uscita un discone da avere, come tra l’altro lo era stato il suo illustre predecessore…
(Enrico MEDOACUS) Voto: 9/10