(De Tenebrarum Principio) Black americano che vuole essere una specie di tributo agli anni ’90 norvegesi. Sono un duo, sono al debutto e per la precisione -nonostante la band sia basata nel Missouri- i due individui sono uno americano (il vocalist) ed uno cileno (il musicista, compositore e player di tutti gli strumenti). Tre brani. Venti minuti. Groove. Malvagità. Ottimo bilanciamento degli strumenti, con linee di basso accattivanti, chitarre tirate ed un drumming privo di pietà, lontano dall’umanità… esattamente come le linee vocali. Primi Carpathian Forest, forse è questo il territorio di appartenenza della release, anche se “Of Forsworn Vows” abbassa la voce (remotamente vicina al post) ed intensifica l’energia, il ritmo, le cadenze… con una sapiente ed intelligente iniezione di keys, che avvicinano in qualche modo al black proto-sinfonico. Ottima e tagliente “An Affirmation of Forsworn Vows”. Oscura e provocante “Litany of Iron I: Ancient Graves of the Fallen – II: Rekindled Fires”. A tratti isterica ma anche molto emozionale “Die Wulvsära (Am Ende der Zeit)”. Black essenziale. Ben fatto. Una band ed una release facilmente confondibili come una delle realtà nascoste tra i fiordi e perse nel tempo: ma loro non sono dispersi. Sono freschi. Incazzati. Sono attivi ed adorano il male… adesso. Oggi. In questo momento.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10