(Einheit Produktionen) “Naturmystik”, ovvero ‘La Mistica della Natura’, è il secondo full-length dei berlinesi Aethernaeum: una band che tiene nel proprio sound più stili e influenze per un risultato originale e ben calibrato. Mi sembra doveroso notare che il nome, con bella scelta, viene dalla fusione di ‘Etere’ (‘Aether’ in tedesco) e ‘Athenaeum’, la rivista fondata da Schlegel che fu la voce del romanticismo europeo. “Die Stimme der Wildnis” cresce lentamente nei suoi oltre dieci minuti di sviluppo, sfociando in una melodia epica e coinvolgente, in cui trova molto spazio anche il violino: non ambient, non black, non viking, ma un pagan che ha anche dei significativi elementi doom e gotici, come si evince dal passaggio slow e dai suoi cori evocativi. Peccato allora per la batteria, registrata davvero in maniera ignobile! Multiforme anche “Heimreise (Ein Requiem)”, dove però prevalgono le parti lente e d’atmosfera; pure “Die Waldschamain”, terza canzone con un minutaggio attorno ai dieci minuti, si apre a passaggi praticamente alla My dying Bride. Pressoché dedita a ritmi tribali “Der Baumpercht”; un pagan più classico in “Im Zyklus der Jahreszeiten”, mentre “Aus Silberseen” è praticamente un doom/gothic stile vecchia scuola inglese, con un riff ossessivo di chitarra contrappuntato da un dolce violino. Una fusione di generi che si fa apprezzare proprio per come è mantenuta la difficile coesione.
(René Urkus) Voto: 7,5/10