(Steel Gallery Records) Gli Afterimage vantano certamente il titolo di prima band metal proveniente dall’isola di Siro, in Grecia: non a caso il loro debut esce per la Steel Gallery, sempre attentissima al mercato ellenico. “Traveler in crystal Visions” presenta però alcune asperità. La opener “Traveler” sembra us power di metà anni ’90, anche per la resa dei suoni, decisamente grezza e traballante; ma va detto subito che o vi piace il cantato di Chris Papadakis, sgraziato, lamentoso e molto sopra le righe, oppure potete subito spegnere tutto e andarvene. Accattivante il riff di “Phoenix”, mentre c’è qualcosa dei vecchi Riot in “Control”, brano che si prende assai tempo per svilupparsi e poi sfociare in un lungo, drammatico assolo. Spigolosa “Edge of a Dream”, dotata ancora di un buon guitar working, mentre l’intensa “Reach for the Sky” vede l’interpretazione più sorniona da parte di Papadakis, con tutto ciò che ne consegue… si chiude con la cover di “Last Chance for Romance” dei Savage Greace. Non sono un fanatico di release come questa; non nego che ci siano (alcuni) motivi di interesse, ma siamo veramente nel profondo dell’underground, e forse sotto un certo standard qualitativo cui nel 2019, per le produzioni, non si può più rinunciare.
(René Urkus) Voto: 6/10