(Revalve Records) Un gothic metal potente e sfaccettato è quanto offrono i veneti Afterlife Symphony nel loro terzo disco, “Lympha”. Lo dimostra subito la opener “Artemisia”, che si muove fra tastiere potenti, un mood vagamente mediorientale e la potente voce di Anna Giusto. Anche la più aggressiva e progressive “Oroboro” gode di un’aura che potremmo definire mistica, mentre in “Do” aumenta la dimensione sinfonico/cinematografica. I veri protagonisti di “Era” sono i vocalizzi di Anna, mentre “XXI” ci riporta alle atmosfere degli Epica più pesanti. La titletrack è la suite conclusiva, che si sviluppa su dieci minuti esatti: la parte iniziale è molto cupa, poi con uno stacco assai netto abbiamo una sezione strumentale di synth che evolve in una chiusa eterea cantata, molto reminiscente del gothic nineties. Giusto un paio di canzoni (ad esempio “Obscura” e “Nebula”) risultano meno ispirate e a tratti un po’ legnose: gli Afterlife Symphony hanno personalità e carisma, ma possono migliorare ancora e proporsi alle vette del genere.
(René Urkus) Voto: 7/10