(AOP Records) Settimo sigillo per i tedeschi Agrypnie, i quali celebrano anche il ventennale della loro carriera. Un po’ epici, decisamente suggestivi, dannatamente violenti e travolgenti, ma capaci di parentesi ricche di senso emozionale. È un black disperato, è un black pessimista, decadente, violentemente malinconico questo contenuto in “Erg”, un black che non si vergogna di invadere territori prog, pur rimanendo incredibilmente estremo e impenetrabilmente tetro. La opener “Aus rauchlosem Feuer” offre un perfetto esempio di quesi variegati strati sonori, risultando aggressiva ma anche sognante, poetica, in qualche modo delicata ed introspettiva. Melodia cinica e ritmiche prorompenti con “Meer ohne Wasser”, estremamente ben riuscita “Blut”, brano diviso in due capitoli ed forse in grado di mettere in mostra il sound più identificativo della band. Avvolgente e geniale, nel suo essere tanto tetra quanto vagamente sinfonica, “Entität”; il mid tempo che prende spazio in “Stunde des Wolfes” rende le ritmiche serrate degli Agrypnie un invito irresistibile verso una dimensione caotica stupefacente. Misteriosa e nuovamente preogressiva “Geister”, prima dell’epilogo rappresentato dall’impetuosa e vorticosa “Unter Sandessen und verscharrt”. Forse il disco più aggressivo che la band di Torsten H. (Nocte Obducta, Theotoxin, Suel, ecc) abbia mai offerto; un assalto sonoro impetuoso, a 360°, soffocante, opprimente, meravigliosamente stimolante. Un album tanto catartico quando scandito da una urgenza ansiosa, immensamente incontenibile, pericolosamente esplosiva. Furia che diventa malinconia, malinconia che cresce verso una maestosità sonora tutt’altro che prevedibile.
(Luca Zakk) Voto: 8/10