(Art Of Melody Music & Burning Minds Music Group) Gente con esperienza capace di rimettersi in gioco, di ricominciare dall’inizio, di fondare una nuova band e andare con decisione al debutto. Airbound è musica, è melodia, è gusto, è coinvolgimento… un album che fa rimpiangere gli anni d’oro di acts come Europe, Bon Jovi e Def Leppard, con una aggiunta vagamente pop, ispirata a miti come i Survivor, capace di trasformare la componente heavy in puro rock, un rock capace di attrarre una moltitudine di persone, spettatori. Ottimi gli arrangiamenti, perfetta la produzione. Il vocalist è versatile, non personalissimo ma estremamente efficace e caldo. Alle sue spalle, chitarre taglienti, tastiere che definiscono il genere si un’epoca, linee di basso calde ed un drumming sincero, diretto e coinvolgente. Impossibile ignorare l’efficacia rock e la luminosità pop di “The Sun Tomorrow”, un brano di scuola Bon Jovi. Più tagliente e intensa “You Live & You Learn”, questa volta capace di prendersi le libertà che solo gli Europe sanno prendersi. Travolgente e suonata meravigliosamente “Don’t Fade Away”, brano con tastiere e chitarra divine! Sarebbe stata una scalatrice di classifiche, in altre epoche, una canzone come la pulita e suggestiva come “Zhaneta”, mentre “Runaway” rivela con classe la parte hard & heavy di questa band. Riflessiva e ricca di dettagli intensi “Wasted World”, un brano profondo cantato in maniera superlativa. Sfacciatamente e giustamente commerciale “She’s a Girl”, mentre la conclusiva “Seven Seas” rivela capacità compositive ed esecutive immense, come se la ending track volesse esclamare qualcosa come ‘fin qui abbiamo solo scherzato… la prossima volta aspettatevi molto di più…’. Gli italiani Airbound sono un’altra conferma che l’hard rock classico e melodico trova nell’era moderna, nei nostri giorni, una nuova vita, un ritorno in voga dopo la fine tragica dell’inizio degli anni ’90. Un rock che esalta e fa divertire, un rock che fa sognare e che alimenta il songno.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10