(Pitch Black Records) Se non avete mai sentito nominare Doug Sampson, probabilmente non siete sul sito giusto! Il batterista che osò rifiutare gli Iron Maiden ha nel 1987 fondato la propria band, gli Airforce, che dopo lunghissimi periodi di attività giungono oggi soltanto al secondo album. La tracklist di “Strike hard” conta ben undici brani, a dire il vero non sempre convincenti… “Fight” è un metallo acceptiano che forse manca di potenza in produzione, anche se lo stile alla Dickinson del portoghese Flavio Lino. è apprezzabile. È un po’ prolissa “Son of the Damned”, e il coretto maideniano a centro brano lascia un po’ il tempo che trova; manca di mordente anche “The Reaper”, il primo brano che mi sembra avere il giusto piglio è “Finest Hour”. Solida, ma ahimè non entusiasmante, “I Feel Your Pain”, mentre la power ballad “Wargames” è oscura al punto giusto e vede forse la migliore interpretazione di Flavio. Ritmata e in fondo godibile “The War inside”, ma il materiale onestamente non entusiasma: nel songwriting manca quel ‘di più’ che distingua gli Airforce dalla massa, nonostante la partecipazione ai cori di Paul Di’Anno.
(René Urkus) Voto: 6,5/10