(autoproduzione) Alberto Barsi è una giovane promessa della sei corde virtuosa, tanto da essere anche ospite nell’ultimo lavoro del polistrumentista Daniele Liverani (recensione qui). Giovane, appunto, solo diciotto anni, ma già una vasta esperienza oltre ad interessanti premi. Il suo debutto è una favolosa fiaba di heavy metal strumentale ricchissimo di virtuosismi, i quali collocano l’axeman nei territori di bands quali Symphony X e, perché no, gli storici Cacophony. Tuttavia Alberto è un chitarrista puro, non vuole strafare e non suona tutto da solo e tanto meno si affida al computer! Infatti sono vari gli ospiti del disco, e non solo per quanto riguarda batteria e basso, tanto che ci sono spazi anche per assoli di altri musicisti (chitarra ed anche tastiere), offrendo un assalto sonoro che è parto della sua mente ma che garantisce quell’innegabile piacere nel sentire musicisti di alto livello tutti assieme, in un confronto, una sfida, un duello ed una compatta forza sonora. “Insomnia 2.0” è veloce, intensa, graffiante: le ritmiche ed il drumming sono aggressive, mentre la mano di Alberto vola su quel manico, su quelle tormentate sei corde. “Yukimura” è provocante, seducente ed anche intensa visto che offre la performance di Luis Kalil (altro giovane virtuoso e anche chitarrista dei Westfield Massacre). C’è molto prog contorto su “Neberu”. Tra un travolgente hard rock ed un heavy iper melodico “Retrospection”, altro brano con un giovane ospite, questa volta Edoardo Taddei (ospite anche del sopra citato Liverani). Shred focoso e dal sapore melodic power sulla title track (con assolo di tastiere di Giacomo Bruno), poi seguita dalla conclusiva, imponente e sensuale “The Showdown”, il brano più lungo del disco che ospita il poderoso batterista Giovanni Cilio (maestro e anche batterista dei Upon This Dawning) oltre che nuovamente Giacomo Bruno. Alberto Barsi si propone alla stampa con umiltà e discrezione, quasi senza mettersi in mostra. Ma basta ascoltare per capire che le parole non servono: è la sua musica a parlare, la sua tecnica avanzata, il suo gusto melodico, la sua intelligenza nell’offrire virtuosismi immensi ma fruibili, godibili, orecchiabili ed assolutamente esaltanti… il tutto composto e suonato da giovanissimi musicisti, promettenti speranze che sanno portare avanti concetti impostati da grandi attori della scena storica del rock e del metal. Erano anni che non sentivo un asso della sei corde come Alberto Barsi… tanto che mi tornano in mente le emozioni provate quando ascoltai, tanti anni fa, per la prima volta proprio i Cacophony!
(Luca Zakk) Voto: 9/10