(Nuclear Blast Records) È il settimo sigillo per la band francese capitanata da dall’introverso e poetico Neige, la mente e l’anima che ha contribuito a dare origine al blackgaze. Ma a Neige non piace restare prigioniero dentro determinati confini… e non gli importa se tali confini portano sostanzialmente la sua firma; no, Neige è sempre alla ricerca di qualcosa, di qualcos’altro, una ricerca quasi disperata, alimentata dall’ispirazione, un’ansia emozionale perfettamente percettibile in ogni suo brano, in ogni suo album. Ed ecco che “Les Chants de l’Aurore” diventa più leggero, c’è una quasi totale assenza di sonorità ruvide o di vocals laceranti, dando spazio ad armonie sonore suggestive, fortemente legate alla natura, ai suoi colori, al sole che sorge e che poi tramonta giocando con la sensualità della luna, verso quell’apparentemente eterno ciclo della natura, della vita. “Les Chants de l’Aurore” è quasi figlio di “Shelter” del 2014, eccellendo però proprio in quello che a “Shelter” mancava: l’energia. “Les Chants de l’Aurore” è un album delicato, intimo, introspettivo, ma le sublimi melodie, gli intelligenti arrangiamenti e la potenza della batteria, rendono questa espressività eterea più concreta, più grintosa, più marcata. È pungente ma sognante “Komorebi”, un brano tanto delicato quanto dannatamente impattante, grazie a quell’incedere pulsante. Eterea “L’Envol”, ci sono richiami al favoloso “Spiritual Instinct” con “Améthyste”, è meravigliosamente ipnotica e ricca di evoluzioni tecniche la bellissima “Flamme Jumelle”. Il pianoforte di “Flamme Jumelle” conduce alla poetica “L’Enfant de la Lune”, un brano capace di offrire uno spettro sonoro ampio, quasi un fugace assaggio di tutto quello che gli Alcest hanno saputo fare in tutti questi anni, prima dell’epilogo perfettamente rappresentato da “L’Adieu”, un monumento di soave e delicata malinconia, un’emozione sonora che accompagna, lentamente, verso la fine, una fine che appaga indirizzando verso il nuovo inizio, verso una nuova e più ampia dimensione onirica esaltata da una vasta gamma di incantevoli emozioni.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10