(Autoproduzione) Si avviano a celebrare il ventesimo anno di attività gli Aleph, band che ingiustamente ha raccolto molto meno di quanto ha seminato. Nonostante un buon seguito di fans affezionati, ritengo che la formazione lombarda meriterebbe un successo maggiore, vista l’alta qualità della proposta musicale, in grado di mescolare la furia degli Slayer, il sound cupo dei Celtic Frost, le atmosfere inquietanti di King Diamond e delle colonne sonore horror degli anni ’70. Dopo quattro album in studio, i nostri pubblicano ora il primo live ufficiale, registrato presso il Centrale Rock Pub di Erba. Un concerto ineccepibile sotto ogni punto di vista, dove la band si dimostra coesa, ben rodata ed estremamente precisa. L’opener “Chimera MMXVI” è registrata in studio, ed è la nuova versione “Chimera”, presente nell’album “Seven Steps Of Stone” del 2009, qui riarrangiata con la nuova formazione (il nuovo chitarrista è Silvano “Hypnos” Belloni, proveniente dai thrashers Hellstorm). Dopo una intro che rende omaggio a Dario Argento con un sample tratto da “Profondo Rosso”, comincia il concerto, con una scaletta che pesca a piene mani dall’ultimo album “Thanatos”, a mio avviso il capolavoro del gruppo. Il sound è potente, perfettamente mixato, tanto che, se non fosse per i momenti di interazione con il pubblico, potrebbe sembrare tranquillamente prodotto in studio. La prestazione della band è sopra le righe, passando agevolmente dalle partiture thrash furiose e pestate a quelle prog oriented senza battere ciglio. La voce di Dave Battaglia si conferma ruvida e potente, molto vicina a quella di Tom Warrior (in certi frangenti sembra davvero di sentire il singer dei Celtic Frost); un’arma a doppio taglio, a mio avviso: personalmente adoro questo tipo di voce, ma il rischio di cadere nell’emulazione è sempre dietro l’angolo. Un rischio abilmente evitato, grazie ad una prestazione molto espressiva, che alterna momenti brutali ad altri narrati. Un live formalmente perfetto, tra i migliori usciti nel panorama metal in generale negli ultimi anni.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10