(Napalm Records) La parabola degli scozzesi Alestorm si può riconoscere dal contenuto delle copertine dei loro sette album: inizialmente piuttosto serie e cupe, poi con il tempo si sono ridimensionate nelle tematiche, fino a culminare nella cover della loro ultima fatica “Seventh Rum of a Seventh Rum”. Insomma, ormai è chiaro che i nostri hanno voluto diventare dei pirati da bar, gente amichevole e festaiola, pronta più che altro a saccheggiare le cantine piuttosto che le stive delle navi nemiche. Devo dire però che il loro corso festaiolo mi è sempre risultato oltremodo simpatico, ben costruito, soprattutto con quella dose di leggerezza che si deve avere in questi contesti, giusto per non prendersi mai troppo sul serio. Una canzone su tutte? “P.A.R.T.Y.”, con i suoi cori caciaroni, il motivetto il stile videogioco con suono a otto bit, riesce a riassumere perfettamente lo spirito dell’album, un divertissement a base alcolica piacevolissimo, in grado di regalare quintali di riff da festa e zero solennità. Insomma, a me questi Alestorm garbano proprio, al di là della qualità media piuttosto modesta delle tracce.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10