(Indie Recordings) Il nuovo black. Il nuovo nero. Questo è il significato del titolo del nuovo e terzo lavoro di una delle bands più assurde ed apocalittiche della scena. Questi ‘maschi alfa’ svedesi non appartengono a nessun genere musicale e nemmeno il loro look ha uno stile definibile, tanto che è pure disallineato anche nell’ambito della stessa band, anche se incredibilmente geniale. Musica travolgente, carica di energia, un grandioso monumento al groove, con un vocalist schizoide, a cavallo tra rock, metal, black e rap. Dichiarano di cantare canzoni personali ma sporche, irriverenti, perverse. Dichiarano di non abbracciare nessun versante politico, tranne la parità dei diritti di un genere umano che, è sullo stesso piano, paritario.. è pariteticamente inutile. Travolgente la opener “Satans Verser” con Dolk dei Kampfar come guest vocalist. Tuonante e punkeggiante “Stigmata”. Brillante e sognante, ma in un contesto depressivo, l’ottima “Avgrundsgravitation”, con un guest vocalist caldo e sensuale. Isterica e pulsante “Klubb 27”, capolavoro assoluto “Mitt mörker är mörkare än ditt”, un brano lento, decadente, con una ispirazione dark wave e una discendenza meravigliosamente blues le quali convergono in una forza emozionale mostruosa. Esaltante e gloriosa “Även hund har sin dag”, inquietante la conclusiva title track. Rivoluzionari e decadenti, ispirati dallo schifo che ci circonda ma supportati da melodia sublime e perversa genialità compositiva. Una sottospecie di depravati fuoriusciti da Mad Max, posti davanti alla scelta della pillola di Matrix, ispirati dal black metal più efferato e proibito. Semplicemente dei geni assoluti.
(Luca Zakk) Voto: 9,5/10