(ConSouling Sounds) Ho adorato quel capolavoro di “Morinde” ed ora ascoltare questo figlio “dimenticato” degli Alkerdeel fa un certo effetto. Dimenticato perché pezzi sono stati registrati durante le session del 2006 per il demo “Luizig” e rinvenuti a ridosso dell’ inverno già iniziato (2012) e offerti al mondo in questo split con gli A Den Of Robbers. I tre brani sono una vera ciofeca, perchè registrati con mezzi di fortuna, la resa è scadente e si sente che il materiale è il risultato di una operazione in sala prove. Il black/doom dai toni noise va avani per 15′ e non impressiona, sia per uno stile stantito che per un’atmosfera caotica e generata da volumi saturi. Belgi anche loro, gli A Den Of Robbers mettono in quota otto canzoni, con minutaggi da 1′ e mezzo e altri da 2′ e passa e 3′. Gli ADOR si dedicano ad un black-crust al vetriolo (“Plagues”, e parte di “Bob Larson” e “Wanze”), a improvvisazioni grindcore (“Unit 731”), sludge e noise (“Childern of the Next Level”, “Wanze”) e c’è anche qualcosa dei Neurosis in giro (“In Shades”), ma i belgi sono molto sporchi nelle sonorità e in particolare hanno un’irruenza che serpeggia continuamente nei pezzi. I suoni rispetto agli Alkerdeel non sono da discarica, anzi il mastering di questi brani dai toni underground ma presentabili, sono di James Plotkin (ex OLD e ormai uomo del mastering e produttore). Ammetto che mi aspettavo gli Alkerdeel e mi son ritrovato gli A Den Of Robbers. Per i primi non so chi o cosa abbia deciso di inserire tre nastri di una prova fatta sette anni fa, come se fossero la testimonianza di un evento epocale, mentre per i secondi il voto finale è tutto per loro.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10