(Nuclear Blast Records) Victor Smolski è un grande musicista e ho la dimostrato prima con i Rage, poi con la Lingua Mortis Orchestra e infine con i suoi Almanac, che con “Tsar” e “Kingslayer” si sono affermati nel panorama che possiamo ancora chiamare power/prog, anche se altri preferirebbero certamente l’orrenda espressione ‘symphonic metal’. Cambiando quasi per intero l’organico (accanto alla Marchewka, stavolta forse sottoutilizzata, ci sono Patrick Sühl dei Gun Barrell e nientemeno che Frank Beck, il nuovo acquisto dei Gamma Ray; alla batteria subentra Kevin Kott degli At Vance), il polistrumentista russo si presenta con un terzo album a tema (le corse automobilistiche come giochi gladiatori contemporanei) e con un sound ancora più arcigno e deciso. I moderni gladiatori scaldano i motori e poi partono veloci nella opener nonché primo singolo “Predator”, power dalle strutture vagamente prog ma contemporaneamente non lontano dalle cose dei Rage di qualche anno fa; Smolski mostra la sua classe non autoreferenziale nei solos centrali. Con dei tocchi di solennità il refrain della title track, brano più meditato in cui comunque Viktor inserisce qualche virtuosismo. Belle melodie aperte in “Bought and sold”, molto interessante “Satisfied”, brano di una certa lunghezza (oltre sette minuti), con quei suoni molto particolari caratteristici della Lingua Mortis Orchestra, con passaggi intricati molto oltre il limite del prog e passaggi invece lucidi. “Blink of an Eye” ha un taglio molto più moderno, con suoni stoppati e trame involute; grande refrain ed evoluzioni chitarristiche finali per la conclusiva “Like a Machine”. Il disco si presenta anche con un bonus DVD, non presente nella copia promozionale, con esibizioni live anche della Lingua Mortis Orchestra. Il debutto mi sembra ancora la cosa più interessante degli Almanac, nel suo riuscito connubio fra power e musica classica, ma “Rush of Death” convince certamente – a partire dalla splendida copertina.
(René Urkus) Voto: 7,5/10