(SOM – Underground Activists) Il percorso sonoro intrapreso dagli Altarage è davvero bellissimo. Da una iniziale cloaca di rumori i nostri hanno evoluto un proprio stile musicale fatto ora di elementi ricercati ma senza perdere minimamente la controparte primordiale e aggressiva. La registrazione è professionale eppure certi suoni sono davvero terrificanti, sia negli strumenti che nella voce. Nemmeno la plateale preparazione tecnica smuove i nostri dal mostrare il lato più crudo, ruvido e malsano del black. L’altro giorno in redazione si discuteva sul cosa sia un assolo, anche in ambito black… beh qui gli assoli non ci sono, non nella loro accezione tecnica. La batteria tiene sempre dei tempi veloci e marziali per non lasciare mai molto respiro all’ascoltatore, il quale ha la netta sensazione di stare in un treno in procinto di deragliare. Ma non si sfocia mai nel becero e nel già sentito. La rabbia trasmessa è fortissima e gli spagnoli lo trasfigurano così bene a livello di suoni che ne esce un condensato di tecnica e violenza che assume dei connotati e dei picchi artistici piuttosto elevati. Il tutto condito da suoni discrasici e a tratti nervosi che portano l’ascoltatore, perlomeno a tratti, a pensare di stare ascoltando del death grezzo più che del black. Insomma, la parabola ascendente del gruppo sembra continuare imperterrita. Semplicemente sublimi.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9/10