(Masked Dead Records) Secondo un celebre adagio è nelle botti di piccole dimensioni che si nasconde il vino migliore, più vivo e profumato. A conferma di ciò, nell’EP “Frammenti”, esordio per il progetto solista di John Poltergeist, troviamo solo venti minuti di musica ma suonata con passione e talento. Difficile, soprattutto quando si parla di formazioni underground, rimanere colpiti altrettanto positivamente dopo così pochi ascolti. Rispetto alla versione digitale rilasciata in precedenza dallo stesso artista, nel formato mini-CD proposto dalla bresciana Masked Dead Records in coda si aggiunge un quarto brano, “A.T. the Heart”, a completamento dell’opera. Il musicista lucano si cimenta con un black metal dalle tinte decisamente atmosferiche che, in molti frangenti, non manca di sconfinare nel DSBM. In un contesto che negli ultimi anni ha visto crescere in modo veloce e consistente gli esponenti, più o meno autorevoli, tra le proprie fila, risultare originale e convincente è ormai missione ardua. Gli elementi caratteristici del genere ci sono tutti; sfuriate in blast-beat di scandinava memoria, sezioni più cadenzate ed oniriche nelle quali è concesso spazio anche alla melodia, isolata ma appariscente come una scintilla in un orizzonte oscuro, fanno da sfondo a testi tetri e nichilisti. In questo senso, la copertina utilizzata supporta pienamente l’immaginario alle spalle di “Frammenti”. Presa in prestito dall’illustrazione di Hablot Knight Browne apparsa nella versione del 1857 di “Little Dorrit” (Charles Dickens), l’immagine sembra lo specchio dei temi e delle atmosfere evocate in questa sede. Senza perdersi in una descrizione puntuale delle singole canzoni che si muovono all’unisono sui binari descritti in precedenza, l’esordio che abbiamo tra le mani si lascia apprezzare per la freschezza nelle soluzioni proposte, così come per le melodie ispirate e mai banali. Nonostante il genere trattato, i suoni risultano comunque comprensibili ed omogenei, permettendo all’ascoltatore di godere pienamente dell’esperienza. Unico neo, appunto, la brevità di questo EP che mi piace interpretare solo come un’anticipazione di quanto il progetto Amataster spero, ed auspico, sarà in grado di regalarci in futuro.
(Davide Galli) Voto: 7,5/10