(Prophecy Productions) Il romanticismo di Kris Force e delle Amber Asylum sboccia con la sua mesta grazia e solennità. Il quartetto al femminile composto da musiciste dedite al violino, violoncello, viola, basso e percussioni, con una summa vocale incantevole, è al decimo album e ancora una volta tratteggia il proprio ambient fatto su misura, semplice e attraverso strumenti acustici e classici e con qualche sintetizzatore. Un ambient oscuro, poetico, appunto romantico. Poesia sotto la forma di una dimensione musicale cheva alla ricerca attraverso sia i canoni classici che sperimentali. “Ruby Red” è basato su un parco testuale concentrato sul dolore, la sofferenza, smarrimento, la semplice mortalità dell’essere umano e più in generale dunque sull’introspezione. Kris Force, Jackie Perez–Gratz, Fern Lee Alberts, Becky Hawk, rendono questo flusso magnetico e soave un’emozione infinita, tra barocchismi, classicismi e sperimentazione. Suonano in maniera imponente, fiera, con melodie che avvolgono e con un piglio a volte straniante e in altre immenso e supremo. Kris e le altre negli anni hanno collaborato per la propria musica con gente come Steve van Till dei Neurosis, Leila Abdul-Rauf e non solo loro, a dimostrazione di una trasversalità compositiva che riesce a toccare più coordinate di stile a prescindere da tutto e tutti. Alla fine di “Ruby Red” si ha l’impressione di avere assistito a un coinvolgimento stilistico tra Godspeed You! Black Emperor, Wardruna e proprio la Abdul-Rauf ma in una maniera inattesa.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10