(Napalm Records) A giudizio di chi scrive gli Amberian Dawn avevano iniziato con il botto, ma si sono tragicamente arenati strada facendo. Se i primi due dischi dei finlandesi (in particolare “The Clouds of northland Thunder”) avevano offerto un ruggente gothic/power metal, negli anni successivi il sound si è fatto di maniera e sempre più statico, come testimonia il mediocre “Magic Forest” (QUI). E ora “Innuendo” mi sembra arrivare appena alla sufficienza… “Fame & Gloria” ricorda troppo, troppo da vicino le scorribande sinfonico-operistiche dei Nightwish di metà carriera: non è un brutto brano, ma estremamente derivativo. Cattivante, invece, il refrain di “Ladyhawk”, una canzone furbetta che però raggiunge il proprio obiettivo; simpatica anche “The Court of Mirror Hall”, con una atmosfera abbastanza sognante e barocca… ma anche in questo caso il pensiero va troppo rapidamente ai mostri sacri del genere, su tutti Epica e Visions of Atlantis. Finalmente arriva un brano d’eccezione con “Angelique”: un pezzo interamente sinfonico, che ricorda (ma stavolta è un complimento) le atmosfere cinematografiche di un musical. Raffinate movenze neoclassiche animano “Chamber of dreadful Dreams”, poi arriva “Knock knock who’s there?”: una canzone fin troppo leggera, con un refrain quasi cantilenato e sicuramente fuori scala. I nostri tentano anche la suite sinfonica, anzi una vera e propria sinfonia (“Symphony nr. 1, Part 1: The Witchcraft”): ma anche in questo caso latita completamente l’originalità, e i sei minuti del brano affastellano una serie di passaggi già sentiti e strasentiti. Una crisi senza soluzione?
(René Urkus) Voto: 6/10