(Onism Productions) La band del Devon ha conception anni fa questo lavoro che non ha mai visto la luce in maniera definitiva fino ad oggi. Suoni, arrangiamento e il mood stesso dell’album tuttavia appaiono moderni, attuali. Non esiste una vera e propria linearità nelle uniche due composizioni che compongono l’album, al più appaiono come il susseguirsi di parti ben concatenate tra loro ma ognuna come una realtà a sé stante. Il black metal nelle intenzioni dei Amherawdr viene sfumato, piallato da soluzioni di natura prog e l’ampio utilizzo di costruzioni atmospheric. Queste ultime sono rintracciabili sia in parti calme, con chitarre pulite o appena ovattate da effetti, synth leggeri, arpeggi e melodie placide, aggraziate, oppure in andature tipicamente black con accordi reiterati. I blast beat nell’album sono ampiamente dosati. Il tappeto ritmico, dal quale emerge anche una fiumana di note del basso tenui e onnipresenti, è agile e segue le variazioni dei pezzi facendo anche da contrappunto a riff d’atmosfera o arpeggi distorti e maestosi. Le suddette parti d’atmosfera e più specificamente le melodie, risentono in un qualche misura della tradizione britannica neo-doom e gothic degli anni ’90. Eppure gli Amherawdr raccolgono anche l’influenza di sonorità non dissimili da usi del folk-pagan black. “Adorned with the Figures of Snakes” scorre via con placida ma intrigante intensità, fornendo momenti di riflessione, trasporto emotivo e sospinti da parti metal dove si rintraccia sia un pallido atmospheric black metal, sia il prog. La musica in questo album diventa veicolo di idee, concetti e degli stessi testi che si legano con storia, romanticismo, misticismo e filosofia della vecchia Gran Bretagna.
(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10