(Autoprodotto) Un sodalizio multiculturale ha portato alla formazione di questo gruppo, con una piccola gemma di post-black atmosferico. Otto tracce sognanti ed evocative, completamente strumentali. Una sorta di viaggio vagamente romantico e decadente, ma orientato all’atmosferico, in cui sembra di passeggiare in un paesaggio lunare, patria di mari di polvere e creste sferzate dal nulla. Nulla che singolarmente dia l’idea che siamo di fronte a qualche strumentista dalle capacità epocali, ma di sicuro questi ragazzi sanno il fatto loro in termini di qualità compositiva ed esecutiva. Scenari in bianco e nero sin dall’artwork mostrano come i nostri non siano scesi a compromessi, confezionando un prodotto che è tutto fuorché commerciale. Con un risultato perfetto sotto molti punti di vista, soprattutto per quanto concerne le emozioni suscitate… che è quello che dovrebbe fare ogni buona musica.
(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10