(Massacre Records) La Massacre Records pesca dalla Grecia una thrash metal band che precedentemente a “Passive Aggression” aveva pubblicato l’album d’esordio “Theater of the Absurd” nel 2017 con No Remorse Records e prima ancora un EP e uno split. Gli ateniesi sono in giro da undici anni e con questo secondo album con l’etichetta tedesca, hanno l’occasione di mettere in evidenza la propria identità musicale. Thrash metal di vecchia maniera, registrato in maniera un po’ spartana e dunque senza troppi abbellimenti da console. Il drumming risalta subito per la sua forza nei colpi di Harris Zampoukos, con i suoi giochi ritmici anche attraverso i piatti. I brani privilegiano i tempi medi con fisiologiche e dovute accelerazioni. Buono il lavoro delle chitarre che tra riff ben modulati e giochi solisti e armonizzazioni, forniscono spunti melodici che erompono dalle trame del riffing. “Passive Aggression” scorre piuttosto bene, anche con il contributo di un cantato torvo, oscuro affatto in harsh ma dal timbro marcato, roco e urlato. Lo esercita Giannis Karakoulias, anche chitarrista con Vanias Apostolopoulos. Karakoulias sa essere trascinante nel suo mostruoso cantare rabbioso e comunque volto a quel minimo di interpretazione dei testi, mentre la struttura musicale di questi appare ben modellata. Il riffing secco, senza sbavature, le improvvise sequenze melodiche portate avanti dalle linee vocali o dalle chitarre sono ben fatte. I pezzi tendenzialmente più veloci hanno anch’essi un buon svolgimento, pur apparendo meno variegati e probabilmente più old style di quelli meno spediti. L’album è stato mixato da Fotis Benardo, SixForNine, ex SepticFlesh, e masterizzato da George Neratzis che ha lavorato con dark Funeral e Rotting Christ giusto per citarne alcuni. “Passive Aggression” a tratti potrebbe essere una visione del thrash metal teutonico di un tempo. La voce di Karakoulias, le rabbiose cavalcate delle chitarre e non da meno melodie accattivanti ma spietate, rievocano uno stile che non ha lasciato indifferente l’etichetta discografica di Abstatt.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10