(Pure Underground Records) Ma tu guarda cosa è andata a pescare la Pure Underground Records! Gli Amon Ra statunitensi (da non confondere con quelli spagnoli) pubblicarono un solo disco nel 1992 (sempre quest’anno maledetto!) e poi scomparvero risucchiati dal grunge. Gli mp3 di “In the Company of the Gods” hanno sempre circolato su internet, e sono scaricabili legalmente sul sito del chitarrista Byron Nemeth; qui ci occupiamo del resto di una lussuosa quanto limitatissima ristampa in vinile gatefold, con copertina (bellissima) inedita e ben quattro bonustracks. “Graveyard of the Dragon” presenta un sound tastieratissimo, con linee vocali molto americane: ma oso dire che, se concepito dall’altra parte dell’oceano, il pezzo sarebbe diventato un brano power alla Stratovarius! “Forever” è una power ballad (forse giusto un minimo troppo lunga) in larga parte acustica – ma occhio agli inserti di pianoforte! Il breve strumentale “Season’s of May” ha qualcosa dei Virgin Steele primordiali, poi subito un’altra charmante ballad, “When the Glitter fades away”. Più energia in “As the Mirror cracks”, mentre “On the Shore” è forse il brano che funziona di meno a causa dell’incertezza di alcune linee vocali. Ultima delle tracce bonus è “Long overdue”, brano molto diverso da tutti gli altri, dove le tastiere creano quasi una trama occult rock e il sound è in generale molto carico, quasi opprimente in certi passaggi. Una rarità che farà felici i cultori dell’us metal più keys-oriented.
(Renato de Filippis) Voto: 7/10