(Let It Bleed Records) Ai più gli Amorphous forse non diranno niente, ma i polacchi hanno già realizzato un EP, l’album “Return from the Dead” nel 2008 e in formazione c’è tale Marek Pajak, chitarrista e cantante già collaboratore di Esqarial e dei Vader. Proprio a questi ultimi ho pensato nell’ascoltare l’opener “Psychosis”, ma gli Amorphous si distinguono comunque per il sound nel quale fraternizzano death metal, thrash metal, elementi hardcore e grindcore. La coabitazione di più stili è qualcosa che caratterizza pesantemente il metal proveniente dalla nazione degli Amorphous e loro non ne sono immuni. “A Perfect Evil” è forza, violenza, metal estremo puro, il tutto espresso attraverso dieci canzoni fulminanti e strutturalmente efficaci. Chitarre di granito, assoli dall’alto tasso melodico e dal feeling avvincente, attitudine thrash metal che vizia ogni riff e hardcore che spunta ovunque; batteria vivace, precisa e dal carattere mutevole e seguita ferocemente dal basso di Plaski (ex-Bloodlust, come lo stesso batterista Mlody). Questi elementi erigono un muro sul quale si va a sbattere inevitabilmente. C’è da riconoscere che il death metal degli Amorphous non inventa nulla, gli stessi generi citati in precedenza sanno convivere bene tra loro anche in altre proposte, come quella dei Napalm Death ad esempio (a loro si avvicinano molto in “Lonely Reality”), dei già nominati Vader. Tuttavia bisogna anche saperle fare le cose e “A Perfect Evil” nella sostanza è ben riuscito, soprattutto per via della buona preparazione di base dei tre musicisti.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10