(Ad Noctem Records / Drakkar Productions) È destabilizzante la potenza che dilaga dal nuovo lavoro degli italiani Amthrya, capitanati dall’inquietante Kasumi Onryō (Abigail Dianaria, ex Opera IX)! Un concept disturbante nei meandri della depressione e della psiche umana, con uno stile vocale estremo, concettualmente più vicino a band quali Silencer che a qualsivoglia altra ‘normale’ band black o death. Musicalmente c’è tecnica, c’è perversione, ci sono accenti depressivi monumentali, ma anche percorsi sonori complessi, ricercati, tra il feroce e l’introspettivo, tra l’avant-garde e l’ambient, dentro varie incarnazioni del metal estremo… riuscendo a toccare ogni tappa intermedia, dando vita ad una teatralità immensa, oscura, malata ed impattante. I brani sono tappe di un percorso a senso unico verso uno stato di devastazione assoluto, non concepiti come canzoni a sé stanti, nonostante le regole del mercato discografico impongano la selezione di singoli o video. “A New Trace” mostra tutto lo spettro stilistico della band: intimità oscura, groove incisivo, divagazioni dark jazz, metallo malinconico, blast beats furibondi e shred sparato al massimo. Pazzesca la performance di Kasumi sulla travolgente “Dreads in Tears”, sublime il senso di disperazione che emerge dall’ottima “The Flow”. “Monochromatic” è un capitolo particolarmente intenso, sia musicalmente che come resa teatrale, mentre la conclusiva “Passage” sorprende, non solo per gli spunti etnici, non solo per la variabilità delle linee vocali, le quali includono anche una suggestiva voce maschile, non solo per quell’incedere palesemente narrativo… ma anche per quei trentacinque minuti di durata… venti dei quali strettamente legati al brano, i successivi sferzati dal rumore di un vento cosmico, poi affiancato da suoni acuti e misteriosi, quasi la melodia di un carillon che arriva distorta attraverso onde radio provenienti da altre galassie… fino alla materializzazione della voce di Kasumi… urlante, disperata, il definitivo epilogo di questo racconto deliziosamente nevrotico.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10