(Dissonance Productions) Questi metallers inglesi sono attivi dal 2010 pubblicando -questo compreso- due album farciti di heavy vecchia scuola, a cavallo tra Iron Maiden e Helloween, senza dimenticare Judas Priest e Manowar. Se il debutto uscì per Century Media, questa volta è la connazionale Dissonance Productions a prendersi in carico queste nove tracce energetiche, intense, melodiche e carnali. Non è solo cambiata l’etichetta, ma pure quasi tutta la line up, la quale vede il fondatore Marek “Heathen” Steven assieme a nuovi elementi, compreso il front man italiano Federico “Mace” Mazza (dei power metallers Asgard). L’album scorre impetuoso, ricco di ritmica, di energia, di melodie con Mace che si impegna dando decisamente un contesto più epico all’intero lavoro. La voce di Mace qui suona in qualche modo strana, decisamente coinvolgente, stimolante senza dare un senso di prevedibilità per questo tipo di musica, regalando quindi sensazioni diverse, provocanti ed originali. Grintosa “The Satanist”, schietta e rockeggiante “Burning Hammer”, forse il brano dove Mace risulta più efficace. Dannatamente old school “Siege Machine”, puro metallo con “Gateway To Hell”, teatralità e direzione vagamente power con la lunga e conclusiva “Roundhead (I: Before the Battle / II: The Inevitable War / III: The Protectorate)”. Salto indietro nel tempo, ritorno fiero alle origini di un genere che poi negli anni ha preso infinte e svariate direzioni. Ma se c’eravate all’alba degli anni ’80, ai tempi dei vari “British Steel” o “Killers”, allora questo è senza dubbio il sound che usciva dagli altoparlanti dell’epoca!
(Luca Zakk) Voto: 6,5/10