(Misanthropic Art Productions) Quando anni fa mi inoltrai nel mondo del black metal, i gruppi che ascoltavo erano prevalentemente i grandi classici scandinavi o comunque nordici, ignorando la scena black italiana, che reputavo erroneamente di “serie B”. Beh, mi sbagliavo e me ne resi conto ascoltando i gloriosi Spite Extreme Wing che con le loro tematiche mi hanno letteralmente rapito. Dopo uno “stallo” apparente, il black italiano ritorna a stimolarmi con “Erimanto”, il progetto solista di Anamnesi, al secolo Emanuele Prandoni, già attivo in band come Absentia Lunae e Simulacro. Da subito mi ha colpito la lirica, rigorosamente in lingua italiana, che conferisce originalità e principalmente un senso identitario che va oltre la solita e consolidata abitudine del cantato inglese. Le liriche, con immensa gioia, ricordano le tematiche esoteriche, ancestrali ed Evoliane care agli Spite Extreme Wing. Attenzione però, Anamnesi non è un “già sentito”, al contrario ho notato una forte personalità e unicità nel comporre questi brani che a differenza di una buona parte del black metal odierno, non cade mai nelle solite tematiche care ai “blackster duri e puri”. La melodia non è mai stucchevole, anzi coinvolge l’ascoltatore e aiuta a rendere comprensibili i concetti da loro esternati. Concetti che forse non sono per tutti, giustamente. Giustamente perché volente o nolente questo tipo di black metal nasce elitario, non può piacere a tutti e soprattutto non può essere compreso da tutti, proprio come uno scritto di Julius Evola. Per concludere, album consigliatissimo agli amanti del black che vogliono spaziare dai suoni tradizionali e agli amanti della letteratura filosofica ed esoterica, che sicuramente in questo lavoro troveranno pane per i loro denti. Anamnesi: rivolta contro il mondo moderno.
(Matteo Molotov Ross) Voto: 7,5/10