(Dusktone) Anamnesi, ossia quell’insieme di indagini in cui si raccolgono i dati per stilare una diagnosi. Nome geniale, copertina stupenda, metal cantato in italiano. Chi mi conosce sa che già qui la rece parte con un 7 su 10 secco. Invece mi sa che con “La Proiezione Del Fuoco” andrò anche oltre, perché mannaggia l’album funziona. Sette tracce di un death furioso a leggere tinte black. E come ci sta bene il cantato in lingua madre, un qualcosa di diverso che colpisce pure chi non parla il nostro idioma. I testi sono impegnati, una volta tanto. Di certo non di facile assimilazione e non per il cantato in growl, quanto per il logos che trattano. Il resto del gruppo svolge egregiamente il proprio dovere, spacca che è un piacere e con precisione chirurgica disegna riff e strutture rabbiosi e funesti, senza tregua a parte qualche breve inserto acustico, ma vi parlo di episodi che si contano sulle dita dei una mano. L’album dicevo funziona perché compatto, condensa una sorta di concept in sole sette tracce veloci e taglienti, capaci di frastornare per la propria irruenza ma anche di incuriosire per le strutture complesse impiegate. Alcuni inserti corali non fanno che donare solennità e magnificenza leggermente epica alle tracce, sempre a livelli alti e mai usate come riempitivi… Serve davvero aggiungere altro? Bravi ragazzi!
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9/10